Tra i sindaci è polemica politica sulla gestione dell'emergenza Coronavirus

TERAMO – Nel momento di massima difficoltà per la sanità teramana alle prese con l’emergenza Coronavirus, non poteva mancare la polemica politica che pure a livello nazionale si è riusciti ad evitare o a tenere sotto controllo. A dare il la è stato ieri il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, presidente dell’Anci regionale, che ha chiesto un commissariato dell’emergenza sanitaria tramite un “verso esperto” di epidemie. Oggi gli hanno risposto Jwan Costantini, sindaco di Giulianova, e Luca Frangioni, consigliere provinciale di Fdi, invitandolo alla calma.

 

D’ALBERTO. «La vera emergenza sta diventando un’altra, come testimoniano le prese di posizione praticamente di tutti i sindacati di categoria -ha scritto in una  nota il sindaco di Teramo – Quanto si sta verificando in queste ore nei Presidi Ospedalieri della nostra Provincia, anche alla luce della gravissima situazione emersa nel reparto di Oncologia dell’Ospedale Mazzini, è inammissibile: il personale sanitario non è carne da macello, sono uomini e donne eroi di questo tempo ma non angeli votati al martirio; sono soldati in trincea, in questa guerra invisibile e senza armi: preservare loro significa preservare la sanità pubblica e con essa tutti noi cittadini. Non è possibile andare avanti come fatto fin ora, con pochissimi tamponi, effettuati spesso in modo estemporaneo, i cui esiti si vengono a sapere con giorni di ritardo, con personale costretto a continuare ad erogare prestazioni senza sapere prima di tutto il proprio stato di salute. Meglio tutelare la salute di eventuali operatori positivi, o comunque eccessivamente esposti, mettendo gli stessi in quarantena o in assistenza domiciliare, piuttosto che esporre i Presidi Ospedalieri a diventare potenziali e pericolosissimi focolai. Ne va della salute di tutti, da ciò dipende l’esito della sfida epocale che stiamo affrontando. Lo vogliamo dire formalmente con chiarezza e determinazione: la soluzione deve essere quella di tamponi a tutto il personale che in questi giorni ha lavorato negli ospedali: medici, infermieri, OSS, addetti alle pulizie, a chiunque operi a vario titolo nelle strutture ospedaliere, con priorità ovviamente a tutti coloro che sono stati più esposti e a contatto con i pazienti e i colleghi risultati affetti da COVID-19. Il rischio è che troppo personale sanitario risulti positivo? Il nostro dovere è tutelare tutti noi, a cominciare da chi può essere più esposto. Meglio un personale ridotto ma sano, che un personale a pieno organico ma malato.Per fare questo è necessario un intervento diretto, forte, della Regione e della ASL di Teramo, se serve anche nominando un consulente scientifico che possa guidare e dirigere “sul piano sanitario” questa fase emergenziale. Dedichiamo tutte le risorse, umane e finanziarie a questo, anche attraverso una figura di direzione e guida “sanitaria” che possa coordinare e guidare questa fase di straordinaria e grave emergenza, che non può certo essere trattata secondo i canoni di una gestione ordinaria».  

 

 

COSTANTINI. «Non è il tempo delle polemiche ma dell’unità tra sindaci ed azienda sanitaria». Il Sindaco Jwan Costantini interviene sull’attacco nei confronti della Asl di Teramo per a gestione dell’emergenza Covid-19, ritenendo tale polemica assolutamente fuori luogo in un momento così delicato. “Davvero siamo certi che questo sia il tempo giusto per spendersi in polemiche? – dichiara il Sindaco Jwan Costantini – Credo proprio di no. Questo è il momento della collaborazione e dell’unità da parte di tutti, sindaci ed aziende sanitarie. E’ vero, ci siamo trovati tutti ad affrontare un’emergenza sanitaria senza precedenti e forse qualche falla c’è stata nella comunicazione con la Asl, ma credo che, date le circostanze assolutamente straordinarie, vada compreso il ritardo che c’è stato nei primi giorni. Ad oggi la comunicazione dell’azienda sanitaria con il territorio è fluida e come primo cittadino ringrazio il Direttore Generale Maurizio Di Giosia, che ci ha fatto sentire sempre la sua vicinanza. E’ arrivato il momento di far lavorare l’azienda sanitaria locale in un clima di serenità e siamo certi che, nel corso delle prossime settimane, verranno fatte le scelte più opportune per i territori e per i cittadini. Basta con guerre sterili, i Sindaci rispettino il loro ruolo, nella consapevolezza della grande responsabilità che questo tempo richiede. Mettiamoci pancia a terra e lavoriamo tutti insieme. Passata l’emergenza faremo tutte le valutazioni che riterremo necessarie ma ora impegniamoci a mettere in campo tutte le forze e le competenze per uscire da questa pandemia”.

 

FRANGIONI. Luca Frangioni, consigliere provinciale di Fratelli d’Italia è ancora più esplicito con il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto: “Non sta a me valutare un farmaco”, e poi invece lo valuta e lo consiglia, senza avere competenza medica, scientifica o organizzativa. “Bisogna fare i tamponi su tutti”, ma non c’è alcuna evidenza dell’efficacia di un simile provvedimento. Infine, questa mattina, l’ennesimo slogan: “serve un manager o una task force” sanitaria per governare l’emergenza Coronavirus alla Asl di Teramo”, perché la situazione con i contagi dei sanitari sarebbe sfuggita di mano. Il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, dovrebbe rassicurare i suoi concittadini con azioni e parole che siano di reale sostegno a chi si sta adoperando in un momento difficilissimo per il nostro sistema sanitario, per i malati, per le loro famiglie che soffrono con la paura di non poter vedere più i loro cari. Il sindaco dovrebbe smettere di coniare uno slogan al giorno solo per proseguire la sua esposizione mediatica poiché non fa altro che seminare il caos nell’azienda sanitaria locale e il panico nella popolazione, oltre che sminuire l’immane lavoro di medici, infermieri, ossia e tutti coloro i quali quotidianamente svolgono il loro preziosissimo lavoro dentro i nostri nosocomi. Il sindaco del capoluogo e presidente dell’Anci abruzzese, D’Alberto, sottoponga i suoi dubbi al confronto istituzionale. Magari potrebbe scoprire davvero cosa stanno facendo la Regione Abruzzo e la Asl di Teramo per affrontare l’emergenza. In circonvallazione Ragusa c’è un’unità di crisi costantemente al lavoro, un’attività incessante di vertici e dirigenti aziendali per reagire alla situazione, ed infine un serrato confronto, con la massima disponibilità al dialogo, nei confronti della Regione, delle altre Asl e delle altre istituzioni scientifiche e sanitarie (Ministero della Salute, Iss, Izs) per adeguare e migliorare la risposta all’emergenza Coronavirus. In questo estremo momento di difficoltà il sindaco D’Alberto dovrebbe fare appello per primo a quel senso di responsabilità istituzionale che, sono sicuro, è più grande della sua voglia di esposizione mediatica».

 

IL CENTRODESTRA TERAMANO. Nel dibattito è intervenuto anche Alberto Covelli, come coordinaore del tavolo unico del centrodestra cittadini: «Ci siamo sforzati e ci sforziamo di comprendere il Sindaco di Teramo, ma, sia pure con tutto l’impegno e la buona volontà, non riusciamo a capire la sua linea e quella del Comune capoluogo. Quando ci siamo permessi di segnalare una certa lentezza e mollezza di approccio intorno all’8/10 marzo rispetto a tanti altri Comuni, ci hanno risposto che dovevamo, sostanzialmente, stare zitti. Quando abbiamo proposto una serie di interventi, peraltro svolti in tante altre città vicine e lontane, ci hanno accusato di voler strumentalizzare il momento e di mettere a repentaglio l’unita’ della città in un momento così duro. Siamo stati destinatari di numerosi comunicati in cui venivamo variamente richiamati alla responsabilità e all’unità di intenti. Ora leggiamo di uno scomposto attacco del Sindaco di Teramo alla Asl, che viene scoperta come inadeguata a diverse settimane dall’inizio della crisi sanitaria. Scomposto, improvvido e contraddittorio, come contraddittorio e’ l’operato o meglio, il non operato del Sindaco D’Alberto sia in questo grave momento, sia prima. Però, a quanto pare, vanno bene le critiche agli altri ma non quelle rivolte a lui. Questo è il tempo in cui possiamo solo dargli un buon consiglio: si ravveda Sindaco, riprenda lucidità e si comporti da adulto come pretende dagli altri: adesso solo suggerimenti, consigli e supporto, poi ci sarà tutto il tempo di fare tutte le valutazioni del caso, e non solo sulla Asl, ne stia certo».

 

LA LEGA ABRUZZESE. In una nota,i consiglieri regionali del gruppo Lega-Salvini Premier, Emiliano Di Matteo, Toni Di Gianvittorio e Pietro Quaresimale intervengono sulle recenti dichiarazioni del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto. “La sanità teramana dispone già di medici, tecnici, infermieri e di personale amministrativo di prima scelta e non necessita di task force o manager estranei al territorio per fronteggiare la criticità della pandemia in itinere;il lavoro che sta svolgendo la Asl è encomiabile, con spirito di abnegazione, competenza e sacrificio per fronteggiare la drammatica emergenza che viviamo. In questo contesto, forse, sarebbe preferibile un lavoro di squadra nazionale, regionale e locale alla comunicazione massiccia e poco in linea con le risposte che, giustamente, pretendono i cittadini .In questa direzione , il prossimo primo aprile la Lega Abruzzo attiverà la cabina di regia regionale  con il concorso delle forze di opposizione per tracciare la linea madre di un impegno corale della politica e delle istituzioni per tamponare la drammatica situazione economico-sociale che ci coinvolge tutti in prima persona.Invitiamo anche la Provincia di Teramo a far parte della cabina di regia ,in chiave cittadina/provinciale ,mettendo da parte personalismi e propagande varie; ci saranno tempi e modi per verificare le responsabilità a vari livelli, a pandemia archiviata”.